Alluvionati!

Con quello che succede in questi giorni in Liguria, non posso che pensare ad un anno fa quando, ad essere alluvionato, fu il mio paese e la mia città.
 Tragedia di entità ben inferiore di quanto accade a La Spezia, ma che comunque ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore.

Avevo partorito da nemmeno 24 ore, fuori dalle finestre la pioggia continuava a scendere ininterrottamente da ormai non so più quante ore! Alle 9 il mio compagno mi manda un sms con su scritto "non sai cosa ti stai perdendo: il fiume è uscito dagli argini!"
Premetto che io vivo al 2° piano di un condominio all'incrocio tra due fiumi, il Bacchiglione e la Roggia, e che dal lato opposto del fiume, che in quel momento usciva dall'argine, c'è una distesa enorme di campi dove il fiume si stava riversando.
Nel momento in cui il mio compagno mi scrisse quel messaggio non avrebbe mai immaginato -nè lo immaginavo io!- che la situazione sarebbe peggiorata, che a due paesi di distanza gli argini non avrebbero retto la portata e l'acqua proveniente dalle montagne avrebbe invaso il paese anche dall'altro lato del campo!

Infatti dopo qualche ora un'altro messaggio, sempre di papà, mi avvisa che il garage è perduto!
Mi prende un pò la disperazione...
In quel garage ci sono 33 anni di ricordi! Il mio appartamento è troppo piccolo per poter metterci le cose che non si usano ogni giorno, non ho uno sgabuzzino nè una stanza in più, di conseguenza tutto va a finire in garage... l'auto non ci sta, è troppo pieno di scatoloni e oggetti.
Ci sono le foto e tutti i negativi che non ci sono stati negli album di foto, i giochi e i vestitini di Giorgia che avevo tenuto da parte per Marco, passeggino, la collezione di cd che in sala non ci stava più, i libri... tantissimi libri! Quelli che appena un mese prima abbiamo archiviato proprio per far spazio in vista della nascita di Marco! 
E poi bicicletta, motorino... i miei diari di scuola che ogni tanto riprendevo in mano per ricordare la mia adolescenza, gli addobbi di natale, lo stereo, la chitarra di papà, coperte che tenevo da parte per quando mi sarebbero servite... e poi una scatolina a cui tenevo tanto e che non so come mai avevo messo in garage pensandola al sicuro... quella dove avevo messo tutte le cosine di Giorgia tra cui i braccialetti di plastica dell'ospedale!
Se potessi tornare indietro anche solo per quelli! Non siamo riusciti a ritrovarli, per quanto li abbiamo cercati! Chissà dove sono finiti tra il fango e l'acqua sporca... dopo un anno ancora mi si stringe forte il cuore per quel ricordo insostituibile che non riavrò mai più, che non potrò mai far vedere a Giorgia... E pensare a quanto ci tenevo che lei lo avesse per sè! Io che con tanta cura e amore ho custodito quello che tanti anni fa mi ha dato mia madre di quando sono nata io...

In quel momento, in ospedale, non ci volevo pensare a quello che c'èra in garage! Mi imponevo di rimanere serena per il mio piccolo amore che aveva bisogno di una mamma serena! Ma in fondo al cuore qualcosa mi feriva come se ci fosse conficcato uno spillo... io mi lego agli oggetti purtroppo, li associo ai ricordi e dò valore anche alla carta di una caramella se vi è legato un ricordo che per me è importante... quindi quel garage era un pò il percorso a ricordi di un'intera vita...

E poi la proccupazione era anche per Giorgia e papà a casa senza poter uscire, senza corrente elettrica, senza riscaldamento nè gas... il cellulate quasi scarico e nessuna possibilità di ricaricarlo! Comunicavamo con sms ma solo per necessità estrema, non si potevano sprecare secondi di batteria!
E per fortuna in casa c'erano tante candele!
Giorgia quella notte ha dormito nel lettone con papà!
Mi ha raccontato, qualche tempo dopo, che tutto sommato non era stata una brutta notte... appena sceso il buio avevano sfruttato la carica del computer portatile per guardare insieme un film e poi papà le aveva letto una storiella alla luce delle candele... Si sentiva il rumore dello scorrere dell'acqua... Papà era tanto preoccupato perchè qualche giorno dopo io e Marco saremmo dovuti tornare a casa e lui non sapeva come potevamo fare con un bambino di pochi giorni in quelle condizioni...
Tra le altre cose papà stava anche poco bene... anche lui reduce della stessa indigestione che aveva colpito me la notte prima di partorire...

Per fortuna il giorno dopo la pioggia è cessata e l'acqua ha cominciato a scendere... gli addetti del ripristino dell'energia elettrica hanno tempestivamente fatto tornare la corrente elettrica, e appena passato il pericolo per le strade, Giorgia è andata per qualche giorno dalla nonna, in modo da essere al sicuro lontano da li!

Il 3 Novembre io sono stata dimessa dall'ospedale con il mio piccolo tra le braccia. Giorgia lo aveva conosciuto, senza un vetro a dividerli, soltanto una volta che l'acqua a casa era rientrata in condizioni di sicurezza.
Inoltre l'ospedale stesso è stato colpito dall'alluvione! Il parcheggio era completamente sott'acqua e in piena notte si sentiva il rumore delle pompe che svuotavano l'acqua nei sotterranei... Il personale che mi ha seguita in quei giorni (grazie infinite a tutti!) ha fatto doppi e tripli turni per l'ipossibilità di farsi dare il cambio: non si partiva nè si arrivava in ospedale! Se non ci fossero stati i gommoni della protezione civile saremmo stati completamente isolati! La protezione civile... il mio piccolo paese è riuscito a rinascere con dignità e forza, svuotando garagi e spalando fango grazie anche al loro prezioso aiuto!

Percorrendo la strada che mi riportava a casa e che portava a casa sua per la prima volta Marco, le lacrime scesero copiose sulle mie guance... Montagne di oggetti diventati spazzatura... oggetti, mobili, elettrodomestici...
Persone munite di stivali, canne dell'acqua e pale intenti a risistemare, mettere in ordine, pulire... Tutti con il viso provato... tutti stanchi e rassegnati.

Ho una visione distorta e un pò fantasiosa di ciò che è accaduto: io ho visto solo delle foto e ascoltato i racconti di tante persone, non ho visto con i miei occhi l'alluvione. Ho visto ciò che ne è rimasto e ho respirato il trambusto e la volontà di tornare alla normalità di tutti quelli che guardavo dalla finestra con il mio piccolo Marco tra le braccia... Mi hanno impedito di scendere per giorni per paura delle malattie che si sarebbero potute diffondere per via dell'acqua di fogna che si è mischiata a quella dei fiumi... non me lo potevo permettere!
Il giorno in cui sono tornata a casa ho appeso il fiocco azzurro che il mio compagno non aveva ancora avuto modo e tempo (e nemmeno tanta "testa") di appendere sul terrazzo... una nota di colore, di gioia e speranza in tutto quel trambusto e in tutto quel grigiore!

Nell'alluvione dell 1° Novembre 2010 a Cresole di Caldogno ha perso la vita un signore perchè si è trovato prigioniero nella sua cantina e, per fortuna è stato l'unico a rimetterci la vita. Molti ci hanno rimesso il garage, la cantina e tutto ciò che era al piano interrato e al piano terra. Tanti ci hanno rimesso l'intera casa!
Ci sono bambini dell'età di Giorgia, frequentanti la stessa scuola, terrorizzati ancora oggi di mettere il piede in una pozzanghera e che fanno incubi legati all'acqua.
La palestra della scuola materna ed elementare è stata il luogo di accoglienza dove hanno dimorato molti compaesani che non potevano rimanere in casa... Chi a casa non c'è potuto tornare più...

Io sono stata molto fortunata! Primo: per aver partorito il giorno prima e non lo stesso giorno in cui l'acqua è uscita dagli argini (non sarei riuscita ad arrivare in ospedale!).
Secondo: perchè, in fondo, il garage non è nulla in confronto ad una vita o alla possibilità di rientrare nella propria casa!
I miei beni non sono stati risarcibili perchè affettivi... ma i ricordi li porto stretti al cuore!

Un mio pensiero caloroso e un augurio per un domani migliore agli alluvionati della Liguria.

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