La legge 8 febbraio 2006, n. 54 relativa all'Affido condiviso all'Art. 155 del Codice civile recita:
«Anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.»
L'eccezione vi è solo quando "il comportamento dell'altro genitore nei confronti del figlio sia contrario all'interesse del minore stesso"
Un fatto di cronaca del 4 febbraio dimostra quanto pericolosa possa essere per un minore la presa di posizione di genitori e parenti che decidono o minacciano di non far vedere il figlio all'altro genitore (nella stragrande maggioranza dei casi ai padri).
In questo particolare caso esistevano tutti i presupposti per l'affidamento esclusivo alla mamma del piccolo, visti i ripetuti episodi di maltrattamenti subiti dalla madre e molto probabilmente anche dal bambino da parte del padre, ma non è sempre così.
Spesso uno dei due genitori, se non entrambi, usano il figlio come oggetto da contendere noncuranti del fatto che quel figlio nella maggior parte dei casi vive la situazione in modo drammatico.
Due genitori che si separano devono tener ben presente che non si separano dal figlio, bensì dal coniuge!
Un bambino o ragazzo che sia, ha diritto di mantenere il rapporto con entrambi i genitori esattamente come prima della separazione.
L'unico cambiamento dovrebbe essere quello legato alla divisione fisica della coppia in due abitazioni distinte, ma i genitori che amano davvero quel figlio faranno di tutto per non fargli pesare anche litigi e altre fonti di stress, che non farebbero altro che ledere alla sicurezza e alla serenità del figlio stesso.
E' fondamentale mettere davanti ai propri rancori personali il benessere dei figli; Può capitare che tra ex coniugi si rimanga amici e si continuino a cotivare i rapporti famigliari a favore di una crescita serena del figlio, che così potrà crescere in modo equilibrato anche in una famiglia allargata.
Spesso sono i padri a non interessarsi dei figli: non si fanno mai vedere e non passano gli alimenti ma, viceversa, ci sono padri che si dedicano ai figli e sono attenti alle loro esigenze ancor più di prima, probabilmente per "tappare" quel distacco fisico dovuto al fatto che generalmente i figli vivono principalmente con la mamma.
Spessissimo invece, anche in presenza di padri super presenti e attenti alle esigenze del figlio, sono le madri ad ostacolare il rapporto padre-figlio e i modi per farlo sono innumerevoli: dal parlar male del padre davanti al figlio (anche con le menzogne), ostacolando le visite del papà, le sue telefonate: insomma cercando di far venir meno quel rapporto padre-figlio che la legge stessa considera indispensabile per la crescita serena del figlio.
Sono capitata per caso nel blog di un papà e leggendo qua e la ho trovato la spiegazione della sindrome della mamma malevola...
Chiaro che esistono anche le eccezioni nelle quali è il padre ad avere questa particolare "sindrome", ma il riscontro in percentuale riguarda maggiormente i casi in cui il genitore affidatario è la madre.
Personalmente la vedo così: meglio separati e felici che insieme e sempre in lotta ma, anche se non più marito e moglie, in presenza di figli si rimane sempre padri e madri!
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