"La decisione è stata comunicata brutalmente, via fax, alla vigilia del Capodanno: la Omsa chiude lo stabilimento di Faenza per riaprirlo in Serbia.
239 lavoratrici a casa. Eppure la Omsa non è in crisi, produce e vende tantissimo. Ma in Serbia, forse, può sfruttare meglio chi lavora. La proprietà ha agito sotto banco, mettendo tutti di fronte al fatto compiuto, mentre ancora si discuteva sul futuro dello stabilimento e di come assicurare alle operaie continuità lavorativa. Niente da fare: il signor Nerino Grassi, che per decenni ha fatto la sua fortuna sfruttando il lavoro delle donne di Faenza e il marchio made in Italy, non ne vuole proprio sapere.
Abbandonare il Paese in un momento di crisi lasciando sul lastrico centinaia di famiglie, è un atto imperdonabile.
C’è qualcosa che noi possiamo fare? Sì, sensibilizzare la Omsa. Ecco come:
- Estendere a più persone possibile l’invito a non acquistare i prodotti indicati nella foto;
- Scrivendo sulla bacheca Facebook di Twitter o del vostro blog/sito personale della Omsa;
- Condividendo e diffondendo le informazioni di questo post;
Donne: per contribuire a far sì che i nostri figli crescano in un Paese dove potranno trovare lavoro e fare una vita dignitosa, iniziamo contribuendo a queste iniziative!!!
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